Grandissima attesa per il ritorno di uno dei più seguiti protagonisti della musica internazionale! Sting torna in Italia con quattro date, sarà un concerto completamente nuovo e viste le premesse non potrà che essere un’esperienza indimenticabile! Non sarà un concerto rock e neppure acustico bensì un percorso comprendente le tappe musicali più importanti di questo grande artista accompagnato dalla Royal Philharmonic Concert Orchestra diretta da Steven Mercurio. Sting mette in scena il contenuto del suo album "Symphonicity" con le canzoni re-interpretate in chiave sinfonica. Si ascolteranno - tra le altre - "Englishman in New York", "Fragile" e "Desert rose" oltre a pezzi dal celebre trio dei Police di cui Sting faceva parte.

Le date sono le seguenti:

25 ottobre – FIRENZE – Teatro Verdi
2 novembre – MILANO – Teatro degli Arcimboldi
3 novembre - TORINO - Palaolimpico
10 novembre – ROMA – Auditorium Parco della Musica, Sala Santa Cecilia

Il tour è partito da Vancouver il 2 giugno scorso ed è proseguito nel Nord-America per tutta l’estate per diversi concerti tutti sold out! Ora sono iniziate le tappe europee, il 3 settembre scorso ad Oslo, dove si sta verificando la stessa cosa!
Il 5 ottobre Sting, accompagnato dalla Northern Sinfonia Orchestra, si è esibito in una performance speciale e particolarmente suggestiva alla Sage Hall di Newcastle, sua città natale. Il suo tour italiano come sopra riportato, prevede quattro date, il 25 ottobre al Teatro Verdi di Firenze, il 2 novembre al Teatro degli Arcimboldi di Milano, il 3 novembre al Palaolimpico di Torino e il 10 novembre a Roma presso l’Auditorium Parco della Musica, Sala Santa Cecilia (per la rassegna 'It’s Wonderful' dell’Accademia di Santa Cecilia). A ottobre le altre tappe sono Dublino, Nantes, Anversa, Amburgo, Francoforte e Stoccarda in ottobre; nel mese di novembre Vienna.

Sting presenta il suo tour mettendo giustamente l’accento sull’importanza della collaborazione artistica con le Orchestre che lo accompagnano: "Le esibizioni con la Chicago Symphony Orchestra e la Philadelphia Orchestra hanno rappresentato entrambe momenti importantissimi della mia carriera. Sono felicissimo di questa nuova occasione di andare in tour con la Royal Philharmonic Concert Orchestra: sarà come avere una nuova tavoletta di colori musicali con cui lavorare e quindi re-inventare le canzoni che hanno rappresentato i miei concerti dal vivo per oltre trent’anni".

La Royal Philharmonic Concert Orchestra ha già accompagnato diversi artisti di fama internazionale, tra cui nomi illustri della musica lirica come Andrea Bocelli, Bryn Terfel, Renée Fleming, Kiri Te Kanawa e il defunto Luciano Pavarotti, ma anche icone della cultura pop come Burt Bacharach, George Benson, Michel Legrand, Diana Krall, Tina Turner e Randy Newman. L’orchestra di 45 elementi ha accompagnato l’intero tour nordamericano.
Il primo singolo, "Every Little Thing She Does is Magic", è disponibile in digitale dal 24 maggio scorso ed il nuovo album Symphonicities dall’estate scorsa.

L’album è appunto una riedizione più moderna e sinfonica dei suoi più grandi successi.

Ad affiancarlo nel suo viaggio in terra italiana ci sarà un’orchestra di tutto rispetto che accompagnerà Sting in una rievocazione dei brani più amati dal pubblico internazionale: da Next To You, a Roxanne, sino a Every Little Thing She Does is Magic e l’intramontabile Every Breath You Take.

Gordon Matthew Sumner, in arte Sting, è nato il 2 ottobre 1951 a Wallsend, Northumberland, nella zona industriale di Newcastle, da una famiglia cattolica praticante di origine Irlandese. Figlio di una parrucchiera e di un ingegnere è il maggiore di quattro figli (due fratelli e due sorelle). In gioventù, a causa del licenziamento del padre, ha passato momenti economicamente davvero difficili. Trovatosi improvvisamente nella necessità di aiutare la famiglia, si mise a fare qualsiasi lavoro.

Il giovane Gordon però aveva un sogno che gli faceva superare qualsiasi difficoltà: il suo obbiettivo era la musica e la sua intelligenza oltre che le sue doti e la sua ostinazione l’hanno portato al meritato successo.

Il giovane Sting mastica un po' di pianoforte grazie agli insegnamenti della madre, ma suona anche il basso elettrico, dopo aver abbandonato la chitarra (imparata per la voglia di affrontare il repertorio della musica giovane del momento: Beatles e Rolling Stones su tutti) per amore del jazz. Agli inizi della carriera, oltre a suonare in varie formazioni, ha anche fondato un suo gruppo jazz, i "The Phoenix Jazzplayers", presenza costante di un pub chiamato "Wheatsheaf". Ed è proprio in quel periodo che qualcuno gli affibbia il soprannome di Sting.

Sting racconta l’origine del suo fortunatissimo soprannome: "C'era un trombonista che mi trovava simile ad un calabrone con addosso la mia maglietta di calcio a righe gialle e nere. Cominciò a chiamarmi Stinger ("colui che punge"), che poi abbreviò in Sting ("pungiglione"). Al pubblico piaceva e così mi tenni questo nome". In seguito suona con una jazz band molto nota di Newcastle, i "The Riverside Men". Sempre in quegli anni suona anche nella "Newcastle Big Band", gruppo che per due anni partecipa a vari jazz-festival in Spagna e Francia.

Nel 1972 lui e altri tre elementi dei "Newcastle Big Band" lasciano il gruppo dando vita ai "Last Exit" di cui Sting, è il leader e cantante (il primo esempio di esibizione canora di Sting è il singolo "Whispering voices").

Sempre in questo periodo incontra Stewart Copeland, che durante una tournee con i "Curved Air", assiste ad una esibizione dei "Last Exit" in un pub, rimanendo positivamente impressionato dalla forte presenza di Sting. In breve tempo Copeland convince Sting a costituire insieme a lui e al suo Henry Padovani la prima formazione dei "Police". Padovani verrà sostituito dopo breve da Andy Summers: la band dominerà la scena musicale fra gli anni '70 e '80.

I "Police" sono stati effettivamente un fenomeno unico ed irripetibile della scena rock ma dopo dieci anni e tanti album memorabili (ricordiamo: "Outlandes D'Amour", "Reggatta De Blanc", "Zenyatta Mondata", "Ghost in the machine", "Syncronicity") tra il 1985 e il 1986 Sting decide di intraprendere la carriera solista. Il desiderio di autonomia era sempre stato molto forte e visti i risultati è da considerarsi vincente la scelta! Il suo primo album da solista, "The dream of the blue turtles" - un disco che contiene i due grandi successi "If You Love Somebody" e "Russians" - Sting unisce le sue vicende a quelle di quattro importanti jazzisti, Branford Marsalis al sassofono, Kenny Kirkland alle tastiere, Omar Hakim alla batteria e Darryl Jones al basso.
Da quel momento solo una collezione di grandi successi e di azioni che vanno ricordate anche per il suo impegno nel sociale.

Nel 1988 Sting prende parte al tour di Amnesty International e dedica i due anni successivi alla tutela della foresta pluviale amazzonica. Nel 1991 esce "Soul cages" (con il nuovo hit "All this time"), disco autobiografico come il successivo "Ten summoner's tales", contenente fra l'altro due immancabili successi come "If I ever lose my faith in you" e "Fields of gold".

Il suo legame con l’Italia è molto forte: possiede una bellissima villa in Toscana e quando può vi si rifugia, lontano dai riflettori.

L’evento è certamente tra quelli da non perdere! Pochissime ormai le disponibilità di posti!
I prezzi vanno da €. 47,70 a Roma, da €. 59,20 a Firenze, Milano e Torino, esclusi i diritti di prevendita.
Per informazioni ed acquisti: http://www.ticketone.it/

Giò Curone

Condividi